Concluso con successo il test sardo del progetto Interreg ISIDE
Test positivo per l’evento pubblico del progetto Interreg ISIDE (Innovazione per la SIcurezza DEl mare), organizzato a Cagliari dall’AdSP del Mare di Sardegna e dall’Università degli studi di Cagliari UNICA – CIREM (Capofila del Progetto). Questa mattina, nell’ambito della più ampia esercitazione SaR (Search and Rescue) organizzata dalla Direzione Marittima – Guardia Costiera di Cagliari, sono stati sperimentati i nuovi apparati tecnologici sviluppati dai partner progettuali, basati su una tecnologia accessibile (fruibile da smartphone, tablet e smartwatch) anche per l’utenza non professionale, in grado di dialogare con la terraferma in condizioni di estrema difficoltà e limitatezza di segnale. Nelle fasi esercitative, coordinate dalla sala operativa della Guardia Costiera, e che hanno coinvolto il rimorchiatore “Andrea Onorato” della Moby e il motopesca “Gisella, è stata simulata una collisione fra le due unità nella rada di Cagliari, con successiva ricerca di un disperso in mare ed evacuazione medica di un passeggero ferito. Contestualmente, all’interno del terminal del molo Ichnusa, l’AdSP ha allestito una vera e propria centrale operativa per lo scambio di informazioni col natante in difficoltà. A tenere il contatto col mare, attraverso un’infrastruttura di comunicazione ICT ad alta disponibilità, gli uomini della Capitaneria di Porto coadiuvati dai tecnici del SIIT, società consortile specializzata in Sistemi Intelligenti Integrati e Tecnologie. Nel corso del test sul golfo di Cagliari è stato possibile valutare l’effetto sul flusso comunicativo dei software innovativi, capaci di ridurre ai minimi termini l’incidenza dell’errore umano nella comprensione e nell’interpretazione dei messaggi. Aspetti fondamentali, questi, per prevenire gli incidenti a mare sia per il diportismo che per il più complesso traffico commerciale. L’esercitazione odierna – che segue un lungo periodo di studi avviato il 1° luglio 2019, finanziato 1 milione e 955 mila euro di fondi FESR – è la seconda in Italia, dopo quella di Genova del mese di aprile, e vedrà coinvolti nelle prossime settimane anche gli scali di Livorno, Bastia e Tolone, per concludersi il 30 giugno prossimo. “Attraverso questa esercitazione – spiega Gianfranco Fancello, professore all’Università di Cagliari – abbiamo testato un nuovo sistema di comunicazione fra natante e Capitaneria, riuscendo a garantire, nonostante condizioni critiche di operatività, un flusso di informazioni chiaro, con errori umani di comprensione e di interpretazione limitati. È stata un’occasione importante per mettere alla prova le nuove tecnologie accessibili, anche per i meno esperti, attraverso l’ausilio di smartphone, tablet o smartwatch in grado di dialogare con la terraferma anche in condizione di limitatezza di segnale. Risultati che approfondiremo dopo le sperimentazioni negli altri scali e che diffonderemo nel mese di settembre durante l’evento finale di chiusura progetto”. Pieno sostegno ad ISIDE dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna, partner progettuale e organizzatrice dell’evento con la preziosa collaborazione della Direzione Marittima, che permesso lo svolgimento delle fasi di test. “Siamo fermamente convinti della necessità di mettere in campo anche il nostro supporto per la prevenzione degli incidenti in mare, in particolare per il naviglio commerciale che scala quotidianamente i nostri porti – dice Massimo Deiana, Presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna – Il nostro Ente è impegnato da anni in un’attività di totale informatizzazione delle procedure, di utilizzo delle più moderne tecnologie in materia di security e prevenzione da attacchi cibernetici, pertanto accogliamo con favore l’obiettivo del progetto Interreg ISIDE, certi di un positivo riscontro nella complessa attività volta alla sicurezza della navigazione in mare o in ambito portuale”. Soddisfazione, al termine dell’esercitazione, anche da parte del Direttore Marittimo della Sardegna meridionale, il Capitano di Vascello (CP) Mario Valente. “Le esercitazioni periodiche – conclude Valente – costituiscono la base di una necessaria e costante attività formativa per i nostri equipaggi, soprattutto per quanto attiene agli aspetti connessi alla sicurezza della navigazione e la salvaguardia della vita umana in mare. L’opportunità di testare nuovi sistemi e tecnologie nel campo marittimo, soprattutto in sinergia con altri soggetti, rappresenta da sempre un’importante opportunità di crescita a beneficio non solo degli operatori del settore, ma dell’intera collettività.”